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martedì 19 marzo 2013

Vellutata di carote e cumino con cialde di parmigiano

Tanti Auguri a tutti i papà!
A quelli teneri e a quelli severi, 
ai papà futuri e a quelli, diciamo... stagionati...
a quelli moderni, ma anche ai tradizionalisti!
Ai papà nati per esserlo e ai papà che imparano pian piano e con decisione a diventarlo.
Auguri ai papà di sangue e ai papà di cuore.
A quelli che sono diventati padri a sorpresa e a quelli che hanno atteso lunghi anni
una vocina che li chiamasse "papà"...
Auguri a tutti i papà speciali del mondo!





Cosa ci serve (per 4 persone):

  • 6 carote grandi
  • una cipolla dorata
  • 20 grammi di burro
  • mezzo cucchiaino di cumino macinato
  • 750 ml di brodo vegetale
  • 100 grammi di parmigiano grattugiato

Tagliamo la cipolla a fettine e la facciamo appassire con il burro e il cumino. Attenzione! non deve friggere, deve sudare lentamente per rilasciare il suo profumo. Laviamo e mondiamo le carote con un pela-patate e tagliamo a rondelle. Aggiungiamo al soffrittino di cipolla e lasciamo insaporire per 5 minuti. Bagnamo con il brodo e lasciamo bollire a fiamma bassa per circa mezz'ora. Alla fine frulliamo tutto con il frullatore ad immersione.
Prepariamo le cialde di parmigiano: su una teglia foderata con carta da forno appoggiamo con il cucchiaino tanti cumuletti di parmigiano e li appiattiamo con il dorso. Inforniamo (a forno già caldo a 200 gradi) per 2-3 minuti, finché non si scioglie il formaggio. Le cialdine devono risultare dorate. Le lasciamo raffreddare prima di toccarle (io come al solito mi sono ri-bruciata le dita...).
Possiamo servire la vellutata calda oppure fredda con le fettine di pane abbrustolito e le cialdine semi-immerse. 




lunedì 18 marzo 2013

Taramosalata

Ultima domenica di Carnevale ieri per la Grecia, ultimo giorno di baldorie, di mangiate e bevute. Da oggi inizia la Quaresima, quaranta giorni di purificazione, in attesa della Pasqua, del corpo e dello spirito. Quaranta giorni, come quelli che Gesù passò nel deserto a ritrovare la forza per affrontare il suo destino. Il primo lunedì di Quaresima si chiama "Lunedì della Purificazione" così con la maiuscola, grande festa per gli ortodossi. Giorno da festeggiare all'aperto, approfittando dei primi giorni di primavera, portandosi dietro pietanze prive di carne e di cibo di origine animale, via i formaggi, il latte, il burro, le uova, persino il pesce quello con le spine non è più permesso consumare.
Ma quante delizie ritroviamo in questo periodo di purificazione e di quaresima!
Mettiamo nel cesto il pane azimo, la famosa e buonissima "lagàna", il contenitore con la taramosalata, polpi, calamari, seppie, vongole e cannolicchi,  faggiolata e verdure sottaceto, prendiamo sottobraccio il nostro aquilone e partiamo per un picnic nei verdi prati di marzo!




La taramosalata è una salsa preparata con uova di merluzzo (taramà), famosa e amata in tutta la Grecia. Trova il suo giorno d'onore proprio oggi, il Lunedì dell Purificazione, primo giorno di Quaresima. Spalmatela sul pane e vi stupirà con il suo sapore particolare, ottima come antipasto di un bel pranzo di pesce!

Cosa ci serve:

  • 60 grammi di uova di merluzzo
  • una patata grande lessata
  • 2 fette di pane raffermo
  • succo di un limone
  • una tazza di olio extravergine di oliva
  • poca acqua

Frulliamo le uova di merluzzo con due cucchiaiate di acqua (devono rompersi bene - TUTTE!), aggiungiamo a filo il succo di limone, il pane ammollato precedentemente in acqua (senza la crosta) e la patata lessata a pezzettini. Poi aggiungiamo a filo l'olio che andrà ad addolcire ed ammorbidire il sapore salato del taramà. Lavoriamo bene con la frusta fino ad ottenere una morbida mousse.
Mettiamo in frigo e lasciamo riposare per almeno due ore.
Serviamo su fettine di pane e decoriamo con un trito di erba cipollina.




giovedì 7 marzo 2013

La Tarte Alsacienne (torta al formaggio bianco)



C'era una volta un viaggio, si puntò verso Nord Ovest. Si attraversarono laghi incantati e montagne impetuose, la macchinina faticò a scalare le dure Alpi Svizzere, alte, maestose, bellissime. Si scese lentamente nell'altro versante, cittadine eleganti tirate e lucido, campanili a punta, aria tersa e sincera. Ancora un po' disse la cartina e vedrete una terra meravigliosa!
Così fu...
Le verdi colline di giugno brillavano al sole, oro acerbo si appollaiava sui vigneti, la terra bruna e fertile cullava il granturco, tetti rossi e castelli fiabeschi spuntavano dagli stelli d'erba. Si arrivò alla città, fatta di cioccolato e di pastelli, cascate di fiori la ornavano, come per una festa principesca, si passeggiò di qua e di la in quello splendido giardino incantato. 
Si sorrise e si brindò, uomini e donne dai capelli di paglia e dal cuore di zucchero aprirono le porte della loro casa, versarono nei calici nettari dell'anno passato, si mescolarono le parole e le usanze barbare e nostrane in una Babele gioiosa e benevola, si parlò del mondo dal di dentro.
Sereno il cuore si saziò di bontà, gli occhi di colori e la pancia di deliziose pietanze.
Evviva le notti di prima estate. Evviva l'Alsazia.


Delle tante e buone ricette alsaziane, un po' tedesche e un po' francesi, ho scelto una torta di buon formaggio candido adagiata sul suo vassoio croccante e biscottato. Una sola piccola aggiunta di mio polso, un po' di cioccolato e frutti rossi, è venuta a legare come amica di pelle con questa ricetta. Eccola!





Cosa ci serve (per 8 porzioni):

Per la base:
  • 150 grammi di farina
  • 80 grammi di burro
  • 80 grammi di zucchero
  • un pizzico di sale
  • mezzo bicchiere di acqua
Per la crema:
  • 350 grammi di crescenza
  • 3 uova
  • 120 grammi di zucchero
  • un baccello di vaniglia per profumare
  • 50 ml di latte
  • 250 ml di panna montata
  • 75 grammi di fecola
  • un pizzico di sale
Per la decorazione
  • 100 grammi di cioccolato fondente
  • frutti rossi
  • zucchero a velo




Impastare velocemente con la punta delle dita gli ingredienti della base-biscotto, formare una palla, avvolgere con pellicola da cucina, lasciar riposare per un'ora. Poi foderare con questo impasto uno stampo da torta (28 cm) imburrato formando dei bordi abbastanza alti. Pungere il fondo con una forchetta.
Mescolare la crescenza con i tuorli, lo zucchero, il latte, la fecola e la vaniglia. Montare la panna e le chiare d'uovo a neve ferma ed incorporare con un cucchiaio al composto. livellare la crema sulla base di biscotto.
Cuocere a forno caldo, a 180 gradi per 45 minuti circa, la crema tende a gonfiare tantissimo. Quando la torta è cotta, togliere dal forno e lasciar riposare per un'ora.
Far sciogliere il cioccolato a bagnomaria, livellare nella parte centrale della torta, lasciar raffreddare. Decorare con i frutti rossi e lo zucchero a velo prima di servire.