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venerdì 22 febbraio 2013

Hamburger classico in crosta


L'ho visto da qualche parte e mi è piaciuta l'idea...
Poi l'ho preparato in casa e l'idea è piaciuta anche ad altri...
Il tempo fuori si è travestito da selvaggio, il freddo fa da padrone alla giornata, i fiocchi di neve si danno alle danze. Diamoci anche noi ancora un alibi invernale.
Che possono farci un po' di calorie in più?
Quando si ferma il maltempo... a partire da lunedì...
si inizia con la dieta!
(forse...)


Cosa ci serve (per 4 persone):
  • 5 etti di macinato di vitello
  • una cipolla tritata fine
  • 2 fette di pane raffermo bagnate e strizzate
  • un uovo
  • due cucchiai di latte
  • due cucchiai di salsa di pomodoro
  • sale
  • pepe
  • un mazzetto di prezzemolo
Per la "vestizione"
  • un foglio di fasta sfoglia
  • 4 cucchiaini di senape
  • 4 cucchiaini di ketchup
  • poco sesamo

Impastiamo il macinato con il resto degli ingredienti e lo lasciamo insaporire in frigo per circa un'ora.
Ricaviamo e formiamo poi 4 hamburger grandi.
Stendiamo con il mattarello la pasta sfoglia abbastanza sottile e la dividiamo in quattro sfoglie più piccole. Mettiamo nel centro di ogni sfoglia un cucchiaino di senape e un cucchiaino di ketchup, posizioniamo di sopra il nostro hamburger e chiudiamo a pacchetto.
Spennelliamo con poco olio e spolveriamo con il sesamo. Andiamo a cuocere in forno fino a far prendere un bel colore dorato alla nostra preparazione. L'hamburger all'interno rimane morbido e succoso! 




Serviamo con insalata fresca di stagione.
Buon appetito!



mercoledì 20 febbraio 2013

Trahanòpita con formaggio feta e menta

C'era una volta una pietanza insolita e particolare, il trachanà che si preparava con cura e rigorosità in tutte le case della campagna greca.  Nel mezzo della calura estiva, alla fine del raccolto, tutte le donne giovani e vecchie facevano sposare il biondo grano dei campi benedetti dal sole con il  buon latte delle pazienti pecore e le uova fresche dal pollaio. 
Creavano così il profumato trachanà, lo stendevano poi su tavole di legno e a turno gli badavano per giorni e notti, lo coccolavano, lo ventilavano scacciando gli insetti, fino a che non si fosse asciugata bene la umile e rustica pastina, racchiusa poi in teli di lino e conservata nella dispensa per tutto l'inverno, compagna fedele della zuppa quotidiana.
Poi sono passati anni di mode e di tendenze nuove, anni spensierati e precipitosi, dai sapori artificiali e dalla pubblicità illusoria e questa pietanza, così buona, genuina e nutriente, fu dimenticata, la sua tradizione abbandonata, il suo sapore cancellato dai menù e dalle riviste glamour di cucina.
Ma per fortuna le mode passano come le influenze virali... ed è giunto il tempo in cui le tradizioni dimenticate ritornano alla luce, sperimentano nuova gloria i sapori semplici, di una volta, ritrovano il loro posto nella nostra dispensa, come non mancavano mai dalla dispensa dei nostri nonni che benedicevano con immensa gratitudine la loro terra e i suoi prodotti.
Ed eccoci qui nella nostra cucina con una deliziosa trachanòpita, una torta salata arricchita dal formaggio feta e profumata con tanta buonissima menta!



Cosa ci serve:
  • una tazza grande di trachanà
  • 2 tazze di latte
  • 300 grammi di formaggio feta
  • 3 uova
  • 2 cucchiaiate di olio
  • pepe
  • menta fresca un mazzetto
Per la sfoglia:
  • 400 grammi di farina
  • 30 ml di olio
  • 250 ml di acqua
  • poco sale
  • un cucchiaino di aceto di vino


Prepariamo l'impasto per la sfoglia mescolando alla farina tutti gli ingredienti liquidi, lavoriamo bene fino a formare una palla liscia e lasciamo riposare per circa un'ora. Facciamo scaldare il latte, vi versiamo il trachanà e lasciamo che si gonfi (ci vuole circa un'ora anche per questo procedimento). 
Dividiamo l'impasto in 4 parti e con il mattarello apriamo 4 sfoglie sottili. Le lasciamo asciugare e le stendiamo alla base del nostro tegame ungendole con poco olio.
Prepariamo il ripieno aggiungendo al trachanà (che nel frattempo si è gonfiato assorbendo il latte) il formaggio feta sbriciolato, le uova sbattute, l'olio, il pepe e la menta. Solitamente non serve il sale perché la feta è abbastanza salata, comunque si può assaggiare il ripieno ed eventualmente aggiungerne. Versiamo il ripieno sulle sfoglie ed inforniamo a 180 gradi per un'ora circa.





Con questo post partecipo al linky party del blog 



lunedì 18 febbraio 2013

biscottini casalinghi al sesamo

Latte, biscotti e coccole per una mattina di febbre e influenza...
Questi biscotti sono fantastici, si fanno in un attimo, sono semplici e buoni da inzuppare nel latte o nel caffè. Perfetti per il nostro barattolo delle meraviglie casalinghe!
Ora ci accomodiamo per bene nell'abbraccio del divano, stendiamo la copertina sulle gambe, apriamo il nostro libro e ...via con il primo biscotto!




Cosa ci serve (per circa 45 biscotti):

  • 100 grammi di burro
  • 100 grammi di zucchero
  • 100 grammi di fecola
  • 200 grammi di farina
  • 2 tuorli
  • mezzo bicchiere di latte
  • un cucchiaino di lievito
  • un cucchiaino di bicarbonato
  • vaniglia per profumare
  • sesamo per rivestire
Lavoriamo a spuma in una capiente ciotola il burro ammorbidito con lo zucchero, aggiungiamo i tuorli e la vaniglia. sciogliamo il bicarbonato nel latte e versiamo a filo nel nostro composto. Aggiungiamo a cucchiaiate le farine e il lievito. Impastiamo a mano regolando la quantità di farina di cui abbiamo bisogno, il nostro impasto finale deve essere sodo e liscio.
Modelliamo a piacere i nostri biscotti e li passiamo nel sesamo da entrambi i lati. Inforniamo a 180 gradi per 15 minuti circa.



giovedì 14 febbraio 2013

Tartufini dolcissimi come baci... per innamorati...




Cosa ci serve (per due innamorati ...molto golosi!):

  • 150 grammi di mascarpone
  • 2 cucchiai di zucchero al velo
  • 200 grammi di cioccolato fondente
  • cacao amaro in polvere

Fare una crema con il mascarpone e lo zucchero a velo, aggiungere il cioccolato sciolto a bagnomaria e lasciare riposare il composto per una mezz'oretta in frigorifero.

Formare delle palline della dimensione di una nocciola e tuffarle nel cacao amaro. Metterle nei pirottini e conservarle in frigorifero fino al momento di servire.




Grazie a Claudia per la ricetta e Buon San Valentino a tutti!!!



Con questo post partecipo al contest la Cucina Del Cuore del blog http://www.laromadelcaffe.com/

cuore 3


lunedì 11 febbraio 2013

Frittelle di baccalà con salsa di noci e aglio (skordalià)

A Carnevale ogni... fritto vale!

Nevica, nevica, ma per quanto ancora può nevicare? L'inverno giunge alla sua fine, il grande cerchio della vita si chiude e ci si prepara a ricominciarlo, daccapo, con nuova energia, con una fresca, brillante e colorata primavera.
Ora è Carnevale, tempo di confine tra fine e inizio, tra Morte e Vita.
Le anime dei tempi passati sussurrano alle orecchie dei vivi, pretendono di assaggiare pietanze succulente, di sorseggiare vini vellutati, di annusare il profumo di giovani fanciulli, di buttarsi con loro nel ballo, negli amori oppure nel dolore... Il tempo non è più tempo, tutto comincia e finisce allo stesso punto, i saggi si azzuffano, i ricchi chiedono l'elemosina, serve il padrone e ordina lo schiavo, si ride di tristezza, si piange di felicità.
Chi può resistere agli spiriti? Chi può resistere alla vita? Balli, non sai bene con chi, non sai nemmeno se sei tu a ballare.
Ridi, prendendo in giro il mondo. La tua risata scongiura il Male. Oppure no...
Tutto si mescola, il Bello e il Brutto ti guardano abbracciati dall'altra parte dello Specchio.
Chi sei? Più non lo sai.
Un Momento e l'Eternità lottano nelle tue viscere,
sei niente e sei tutto. Un grande petardo scoppia dentro e fuori di te.
Indossi la tua maschera e scendi in strada...





Cosa ci serve (per 6 persone):


  • 2 filetti grossi di baccalà sotto sale (800-1000 gr)
  • 200 gr di acqua frizzante
  • 200 gr di farina (aggiungere se serve)
  • 2 cucchiaiate di olio extravergine di oliva
  • sale (eventualmente)
  • pepe a piacere
  • olio per friggere

Andiamo a scegliere dei filetti di baccalà belli grossi perché sono più morbidi e si dissalano più facilmente. Dalla sera prima eliminiamo la pelle e tagliamo a tocchetti, lasciamo dissalare in abbondante acqua che cambieremo ogni 2-3 ore. E' necessario cambiare l'acqua diverse volte, servono circa 12-24 ore per dissalare bene i nostri filetti. Li assaggiamo e li asciughiamo con carta assorbente.
Prepariamo la pastella con la farina, l'acqua frizzante, l'olio, il pepe ed eventualmente pochissimo sale. La nostra pastella deve essere morbida e quando vi immergiamo i pezzetti di baccalà devono rimanere ben coperti. Lasciamo riposare mezz'ora in frigo.
Scaldiamo l'olio e friggiamo le nostre crocchette finché non diventano dorate. 
Serviamo con una cucchiaiata abbondante di skordalià!

Tradizionalmente in Grecia le crocchette di baccalà si servono con una meravigliosa salsa all'aglio che si chiama skordalià (skordo = aglio) e di cui esistono numerose versioni lungo il territorio greco. La più gustosa è la versione arricchita dalle noci che addolciscono il forte sapore dell'aglio, lasciando però alla salsa tutta la sua piccantezza! Una delizia!

Per la skordalià:

  • 2 spicchi di aglio
  • 2 patate medie lessate con la buccia
  • 2-3 fette di pane raffermo ammollate e strizzate
  • 1 cucchiaio di aceto di vino
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • sale
  • 100 grammi di noci

Lavoriamo nel tritatutto l'aglio con il pane, l'aceto e l'olio. Aggiungiamo le patate spelate a pezzettini. Per ultime aggiungiamo le noci e aggiustiamo di sale. La consistenza della skordalià deve essere quella di una morbida mousse. Se ci risulta più spessa, possiamo ammorbidirla con poca acqua.
Da leccare i baffi!!!