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giovedì 7 novembre 2013

Torta autunnale alle nocciole e cioccolato!

Dolce profumo di torta che cuoce in forno, gusci di nocciole spezzati, polvere di cioccolato sul tagliere di legno, macchie di burro sulla tovaglia, il mio caffè già freddo ghiacciato ancora da iniziare nella tazzina. Ed eccomi qua, a scrivere questo post, nel campo di battaglia della mia cucina. Vi presento la meravigliosa torta di nocciole e cioccolato!



Cosa ci serve:
  • 250 gr di farina 00
  • 150 gr di nocciole sgusciate
  • 4 uova
  • 250 gr di zucchero
  • 100 gr di cioccolato fondente
  • 100 gr di burro
  • 1/2 bustina di lievito

Sciogliete il burro a bagnomaria. Tritate grossolanamente le nocciole e il cioccolato.
Lavorate il tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una spuma chiara, aggiungetevi il burro fuso raffreddato. Procedete con la farina setacciata con il lievito. Montate a neve le chiare delle uova con un pizzico di sale e aggiungetele al composto dei tuorli mescolando con movimenti verticali.
Per ultime aggiungete le nocciole e il cioccolato. Amalgamate bene.
Versate l'impasto in una tortiera imburrata ed infarinata, infornate a 170 °C per 40 minuti circa
Servite tagliata a fette con salsa al cioccolato!



mercoledì 23 ottobre 2013

Plumcake di zucca e amaretti

Giallo. Il colore caldo dell'autunno, le foglie che svolazzano a mezz'aria, il dolce ticchettare della pioggia sui coppi, la voglia di coccole. Oggi vi propongo una ricetta facile e di grande effetto, una torta salata alla zucca, maliziosamente arricchita da briciole di amaretti e servita in forma di plum cake! Preparatela come antipasto per le cene autunnali o per il pranzo della domenica, darà un tocco di colore e allegria alla vostra tavola!




Cosa ci serve:

  • 400 grammi di zucca
  • 100 grammi di parmigiano grattugiato 
  • 100 grammi di pancetta affumicata a cubetti
  • 2 uova
  • salvia e rosmarino
  • 1 bustina di lievito per torte salate
  • 200 di farina
  • 100 di latte
  • 4-5 amaretti sbriciolati

Tagliate e mondate la zucca, cuocetela in forno finché non si ammorbidisce. Riducete a cubetti 400 grammi di zucca e frullatela a crema vellutata. Aggiungete le uova intere, il parmigiano grattugiato e mescolate con un cucchiaio. Saltate leggermente la pancetta in una padella antiaderente, lasciatela raffreddare e aggiungete al composto di zucca. profumate con salvia e aghi di rosmarino tritati grossolanamente. Setacciate la farina con il lievito, mescolatevi gli amaretti sbriciolati.
Aggiungete gradatamente la farina così preparata alla crema di zucca, alternandola con il latte tiepido. Versate in uno stampo da plumcake imburrato ed infarinato. Infornate a 180°C per 45 minuti circa. Servite il plumcake ancora tiepido, tagliato a fette. Buon appetito!



giovedì 15 agosto 2013

Torta magica al cacao

Mezzo litro di latte! Ma che ricetta è questa? Mah... Verrà fuori un disastro. 
Così pensavo la prima volta che mi sono imbattuta sulla ricetta della torta magica. Molto, ma molto scettica. 
Poi ha vinto la curiosità e l'ho provata! Funziona!
Questa torta è proprio magica, si lavorano gli ingredienti in un ordine preciso, si inforna un impasto liquidissimo e magicamente in forno la torta forma degli strati: alla base uno strato solido e gelatinoso, in mezzo una golosa crema e in cima uno strato di friabile pan di spagna.
Provatela!




Cosa ci serve:

  • 125 grammi di burro
  • 4 uova
  • 150 gr di zucchero
  • 1 cucchiaio di acqua fredda
  • 65 gr di fecola
  • 50 gr di cacao
  • una bustina di vanillina
  • 500 ml di latte caldo

Fate sciogliere il burro e lasciatelo raffreddare. Scaldate il latte senza farlo bollire. Separate i tuorli dagli albumi. Lavorate i tuorli con lo zucchero con la frusta elettrica per circa 10 minuti: deve risultare una crema chiara e spumosa. Aggiungete la vanillina e un cucchiaio di acqua fredda e lavorate per un altro minuto. Poi aggiungete la fecola e il cacao setacciati e amalgamate bene, non devono risultare grumi!
Versate il latte a filo, mescolando continuamente. Montate gli albumi a neve ferma con un pizzico di sale. Con un cucchiaio di legno amalgamate gli albumi al composto di latte con movimenti dal basso in alto per non smontarli. Versate il composto - liquidissimo!- in una teglia quadrata 20 x 20 oppure in una tortiera dal diametro di 20 cm.
Infornate a 150 gradi per 70 minuti circa. Sfornate e lasciate raffreddare bene, poi mettete in frigo a solidificare per almeno 2 ore. Spolverizzate di cacao e servite!
Va conservata in frigo.




mercoledì 14 agosto 2013

Gazpacho hour!

Il gazpacho è una zuppa fredda. E si mangia proprio così: fredda!
Non fatevi convincere da nessuno a scaldarla, le nonne qualche volta possono essere tanto insistenti... Anzi, fate un dispetto alla nonna e mettetele la zuppa nel bicchiere con la cannuccia e addirittura i cubetti di ghiaccio! Poi ve ne sarà grata...
Per fare un buon gazpacho ci vogliono pochi ingredienti determinanti e pochissima fatica: pomodori rossi maturi e profumati dall'orto, cetrioli croccanti freschissimi, cipolla dal sapore deciso, peperoni un pochino piccanti. Usate il pane vecchio che avanza in dispensa, l'aceto che sia di vino e l'olio extravergine di oliva.
Insomma sto gazpacho ricorda tanto un'insalata greca frullata! Mancherebbe la feta, ma a questo si potrebbe  anche rimediare... ;o)
Buon aperitivo a tutti!



Cosa serve (per 6 persone):

  • 600 gr di pomodori
  • un cetriolo
  • un peperone rosso
  • una cipolla dorata
  • uno spicchio d'aglio
  • 150 gr di pane raffermo
  • aceto di vino
  • sale
  • pepe




Tagliate il pane a pezzetti, mettetelo in una capiente terrina e bagnatelo con un bicchiere di acqua e 4 cucchiai di aceto. Condite con la cipolla tagliata a fettine sottili e l'aglio a rondelle. Lavate e tagliate a pezzi le verdure, mettetele nella terrina sopra il pane, condite con sale e pepe. Coprite la terrina con pellicola e mettete in frigo per tutta una notte (12 ore almeno...).
Il giorno dopo togliete la pellicola e frullate il tutto con il frullatore ad immersione, aggiungendo acqua se la zuppa risulta tanto densa. Se preferite, potete filtrare con un colino, io personalmente non lo faccio mai. Versate in una caraffa e tenete in frigo fino al momento di servire.






martedì 6 agosto 2013

Semifreddo alla pesca

Rosse pesche vellutate. Profumo di estate densa e matura, canto selvaggio delle cicale, la bicicletta che urta il vaso con il basilico. Ebrezza. Schiaffo. Sale e punture di zanzara sulla pelle. Vino e luce nello stesso bicchiere, biondi chicchi di uva, zucchero al dente, lussuria e disperazione nello stesso bacio. Agosto che delizia e ferisce. 





Cosa ci serve (per 6 persone):

  • 500 gr di polpa di pesche
  • 200 gr di crema di yogurt greco
  • 200 gr di panna liquida
  • 150 gr di zucchero
  • succo di mezzo limone
  • 10 gr di gelatina
  • una manciata di foglie di menta
  • una confezione di wafer alla vaniglia




Lavare e spelare le pesche, tritare la polpa finemente con il tritatutto, insieme a qualche fogliolina di mentuccia. Mettere a bagno la gelatina in acqua fredda, strizzarla bene e farla sciogliere in poca acqua. Far sciogliere lo zucchero in un pentolino con il succo di limone. Mescolare la polpa di pesche con lo zucchero e la gelatina, aggiungere la crema di yogurt. Montare la panna e aggiungere al composto di pesche.
Versare in uno stampo da plumcake da un litro circa, precedentemente foderato in fondo con uno strato di wafer alla vaniglia. Mettere in frigo il dolce a solidificare per almeno 4 ore.
Servire con foglioline di mentuccia fresca e fettine di pesche.


mercoledì 17 luglio 2013

Tortino di cioccolato fondente alle ciliegie con rosa vintage

La rosa era la più bella del giardino. Per niente vanitosa, cresceva sul ramo più basso del rosaio. Grossi petali vellutati, rosa intenso, quasi fucsia, profumo dolce, carico di pigri pomeriggi estivi. Passavano i giorni e diventava sempre più bella, paziente il pennello del sole le ornava le vesti di sfumature ocra e crema, i bordi si arricciavano in pizzi caramello. Regale e benevola, come una signora d'altri tempi.
La raccolsi prima del temporale. Non le si addiceva  il marciume del fango, decisamente no. Sembrò a suo agio al fianco delle venature del legno, il riflesso della luce sui cristalli la divertì, altri profumi si mescolarono al suo, ciliegie, cioccolato, vino, caffè... Così splendida, con un clic la consegnai all'eternità.


Cosa ci serve:

  • 100 gr di cioccolato fondente
  • 50 gr di burro
  • 70 gr di farina
  • 80 gr di zucchero
  • un uovo
  • mezza bustina di lievito
  • una bustina di vanillina
  • un pizzico di sale
  • 12 ciliegie  denocciolate
Per la salsa:
  • 200 gr di ciliegie intere
  • 100 gr di zucchero
  • mezzo bichiere di vino bianco
  • 1/2 cucchiaino di amido di mais

A bagnomaria sciogliete il cioccolato con il burro, aggiungete la farina, il lievito e la vanillina, lasciate raffreddare. Montate l'uovo con lo zucchero e un pizzico di sale, unite il composto di cioccolato raffreddato e le ciliegie senza seme. Versate in una tortiera da 20 cm, infornate a 170 gradi per 20 minuti circa.
Preparate la salsa:
sciogliete l'amido di mais nel vino, unite lo zucchero e le ciliegie intere e fate sciroppare a fuoco dolce per 15 minuti circa. Sfornate il dolce, lasciatelo intiepidire e servite con lo sciroppo di ciliegie.

martedì 16 luglio 2013

Crema fredda di melone con gamberi piccanti

Ti metto il pepe sulla lingua!!!
gridava mia mamma ogni volta che pronunciavo una parolaccia,
oppure una cosa sconveniente in genere...
Pepe sulla lingua quotidiano,
a volte metaforico, a volte per davvero,
alla fine ho imparato a non lasciar cadere nella bocca tutto quello 
che mi passava per la testa.
Ora la mamma non mi sgrida più,
o almeno ha molte meno occasioni per farlo...
Mi manca un po' il pepe sulla lingua...
Correre scalzi nella calura estiva ululando una parolina che faceva infuriare.
Il sapore piccante della sfida al potere...




Cosa ci serve (per 4 persone):
  • 8 gamberi grandi sgusciati
  • pepe e sale
  • olio
  • curry piccante
  • mezzo melone liscio maturo
  • mentuccia
  • 100 ml di panna


La realizzazione è facilissima! Frullate il melone con la panna e 10 foglioline di mentuccia, mettete in frigo fino al momento di servire. Fate saltare i gamberi sgusciati in poco olio, aggiungete il pepe, il sale e il curry piccante a piacere. 
Servite in ciotoline individuali suddividendo la crema fredda di melone. Adagiate su ogni ciotolina uno spiedino con 2 gamberi piccanti. completate con foglie fresche di mentuccia e...
Buon aperitivo!!!!



mercoledì 5 giugno 2013

Insalata di fave fresche con pecorino e pepe

Buonissime le fave fresche!!!
Oggi vi preparo un'insalatina  facile e veloce con le fave che trovo freschissime all'azienda agricola a due passi da casa mia.



Cosa ci serve (per 4 persone):
  • un kg di fave fresche da pelare
  • olio
  • limone
  • sale
  • pepe
  • scaglie di pecorino a piacere

Sgranate e lavate le fave. Portate ad ebollizione un litro di acqua salata, spegnete il fuoco ed immergetevi le fave per circa 5-7 minuti. In questo modo si ammorbidiscono ma non perdono la loro croccantezza (si può dire croccantezza? Mah!).
Preparate un'emulsione con il succo di un limone e quattro cucchiaiate di olio, versate sulle fave scolate e adagiate in una insalatiera. Lasciate insaporire per mezz'ora. 
Completate l'insalata con scaglie di pecorino e pepe nero macinato al momento!








venerdì 31 maggio 2013

Mussakà primaverile ai carciofi e pepe jamaicano

Faccio finta che oggi non piove...
Faccio finta che fuori splende il sole, papaveri rossi danzano sui campi!
Farfalle colorate volano sui fiori, mille arcobaleni bucano l'orizzonte, 
un palloncino azzurro
scoppia in mille pezzi!
Mille soli mi illuminano!
Cigola la mia bicicletta, trascina la sua ruggine nelle pozzanghere
ancora persistenti...
Ho un cestino pieno di carciofi!
E ne faccio una delizia...
:o)





Cosa ci serve (per 8 persone):

  • 20 cuori di carciofi 
  • 4 carote
  • 500 gr di macinato
  • 2 cipolle dorate
  • trito di sedano-carota
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • 400 gr di passata di pomodoro
  • 100 gr di burro
  • 100 gr di farina
  • un litro di latte
  • 2-3 chiodi di garofano
  • 10 grani di pepe giamaicano
  • noce moscata
  • sale
  • pepe
  • olio extravergine di oliva




Prepariamo per primo il ragù che deve cuocere a lungo:
Facciamo imbiondire le cipolle sminuzzate con il trito di sedano e carota, aggiungiamo il macinato e lasciamo insaporire per 10 minuti. Aggiungiamo il pepe, i chiodi di garofano e i grani di pepe giamaicano leggermente schiacciati. Spegniamo con il vino e lasciamo evaporare. Aggiungiamo la passata di pomodoro e portiamo ad ebollizione, poi abbassiamo il fuoco e lasciamo cuocere per un'ora e mezza circa. Saliamo alla fine.

Passiamo poi alla besciamella:
Prepariamo la roux scaldando il burro e aggiungendovi la farina a pioggia lavorando bene: deve risultare una crema omogenea. Versiamo nella roux il latte caldo tutto in una volta, mescoliamo con un cucchiaio di legno, riportiamo ad ebollizione e cuociamo a fiamma bassa, finché non si addensa la besciamella. Saliamo e profumiamo con la noce moscata grattugiata fresca.

Laviamo e mondiamo i carciofi, eliminiamo tutte le parti dure tenendo solo i cuori. Per non farli annerire, man mano che li puliamo, andiamo ad immergerli in una terrina con acqua e limone. Tagliamo i cuori di carciofi a fettine sottili, Grattugiamo le carote. Soffriggiamo leggermente i carciofi con le carote tritate, lasciamo cuocere per quindici minuti circa per far assorbire gran parte dei loro liquidi. Aggiustiamo di sale e pepe. Spegniamo il fuoco e lasciamo intiepidire.

Accendiamo il forno a 200 gradi. Versiamo i carciofi alla base di una pirofila, sopra i carciofi livelliamo il ragù  e per ultima la besciamella. Completiamo spolverizzando con pangrattato e parmigiano grattugiato, così alla cottura si forma una deliziosa crosticina! Inforniamo per un'ora circa. Serviamo tiepido.





martedì 19 marzo 2013

Vellutata di carote e cumino con cialde di parmigiano

Tanti Auguri a tutti i papà!
A quelli teneri e a quelli severi, 
ai papà futuri e a quelli, diciamo... stagionati...
a quelli moderni, ma anche ai tradizionalisti!
Ai papà nati per esserlo e ai papà che imparano pian piano e con decisione a diventarlo.
Auguri ai papà di sangue e ai papà di cuore.
A quelli che sono diventati padri a sorpresa e a quelli che hanno atteso lunghi anni
una vocina che li chiamasse "papà"...
Auguri a tutti i papà speciali del mondo!





Cosa ci serve (per 4 persone):

  • 6 carote grandi
  • una cipolla dorata
  • 20 grammi di burro
  • mezzo cucchiaino di cumino macinato
  • 750 ml di brodo vegetale
  • 100 grammi di parmigiano grattugiato

Tagliamo la cipolla a fettine e la facciamo appassire con il burro e il cumino. Attenzione! non deve friggere, deve sudare lentamente per rilasciare il suo profumo. Laviamo e mondiamo le carote con un pela-patate e tagliamo a rondelle. Aggiungiamo al soffrittino di cipolla e lasciamo insaporire per 5 minuti. Bagnamo con il brodo e lasciamo bollire a fiamma bassa per circa mezz'ora. Alla fine frulliamo tutto con il frullatore ad immersione.
Prepariamo le cialde di parmigiano: su una teglia foderata con carta da forno appoggiamo con il cucchiaino tanti cumuletti di parmigiano e li appiattiamo con il dorso. Inforniamo (a forno già caldo a 200 gradi) per 2-3 minuti, finché non si scioglie il formaggio. Le cialdine devono risultare dorate. Le lasciamo raffreddare prima di toccarle (io come al solito mi sono ri-bruciata le dita...).
Possiamo servire la vellutata calda oppure fredda con le fettine di pane abbrustolito e le cialdine semi-immerse. 




lunedì 18 marzo 2013

Taramosalata

Ultima domenica di Carnevale ieri per la Grecia, ultimo giorno di baldorie, di mangiate e bevute. Da oggi inizia la Quaresima, quaranta giorni di purificazione, in attesa della Pasqua, del corpo e dello spirito. Quaranta giorni, come quelli che Gesù passò nel deserto a ritrovare la forza per affrontare il suo destino. Il primo lunedì di Quaresima si chiama "Lunedì della Purificazione" così con la maiuscola, grande festa per gli ortodossi. Giorno da festeggiare all'aperto, approfittando dei primi giorni di primavera, portandosi dietro pietanze prive di carne e di cibo di origine animale, via i formaggi, il latte, il burro, le uova, persino il pesce quello con le spine non è più permesso consumare.
Ma quante delizie ritroviamo in questo periodo di purificazione e di quaresima!
Mettiamo nel cesto il pane azimo, la famosa e buonissima "lagàna", il contenitore con la taramosalata, polpi, calamari, seppie, vongole e cannolicchi,  faggiolata e verdure sottaceto, prendiamo sottobraccio il nostro aquilone e partiamo per un picnic nei verdi prati di marzo!




La taramosalata è una salsa preparata con uova di merluzzo (taramà), famosa e amata in tutta la Grecia. Trova il suo giorno d'onore proprio oggi, il Lunedì dell Purificazione, primo giorno di Quaresima. Spalmatela sul pane e vi stupirà con il suo sapore particolare, ottima come antipasto di un bel pranzo di pesce!

Cosa ci serve:

  • 60 grammi di uova di merluzzo
  • una patata grande lessata
  • 2 fette di pane raffermo
  • succo di un limone
  • una tazza di olio extravergine di oliva
  • poca acqua

Frulliamo le uova di merluzzo con due cucchiaiate di acqua (devono rompersi bene - TUTTE!), aggiungiamo a filo il succo di limone, il pane ammollato precedentemente in acqua (senza la crosta) e la patata lessata a pezzettini. Poi aggiungiamo a filo l'olio che andrà ad addolcire ed ammorbidire il sapore salato del taramà. Lavoriamo bene con la frusta fino ad ottenere una morbida mousse.
Mettiamo in frigo e lasciamo riposare per almeno due ore.
Serviamo su fettine di pane e decoriamo con un trito di erba cipollina.




giovedì 7 marzo 2013

La Tarte Alsacienne (torta al formaggio bianco)



C'era una volta un viaggio, si puntò verso Nord Ovest. Si attraversarono laghi incantati e montagne impetuose, la macchinina faticò a scalare le dure Alpi Svizzere, alte, maestose, bellissime. Si scese lentamente nell'altro versante, cittadine eleganti tirate e lucido, campanili a punta, aria tersa e sincera. Ancora un po' disse la cartina e vedrete una terra meravigliosa!
Così fu...
Le verdi colline di giugno brillavano al sole, oro acerbo si appollaiava sui vigneti, la terra bruna e fertile cullava il granturco, tetti rossi e castelli fiabeschi spuntavano dagli stelli d'erba. Si arrivò alla città, fatta di cioccolato e di pastelli, cascate di fiori la ornavano, come per una festa principesca, si passeggiò di qua e di la in quello splendido giardino incantato. 
Si sorrise e si brindò, uomini e donne dai capelli di paglia e dal cuore di zucchero aprirono le porte della loro casa, versarono nei calici nettari dell'anno passato, si mescolarono le parole e le usanze barbare e nostrane in una Babele gioiosa e benevola, si parlò del mondo dal di dentro.
Sereno il cuore si saziò di bontà, gli occhi di colori e la pancia di deliziose pietanze.
Evviva le notti di prima estate. Evviva l'Alsazia.


Delle tante e buone ricette alsaziane, un po' tedesche e un po' francesi, ho scelto una torta di buon formaggio candido adagiata sul suo vassoio croccante e biscottato. Una sola piccola aggiunta di mio polso, un po' di cioccolato e frutti rossi, è venuta a legare come amica di pelle con questa ricetta. Eccola!





Cosa ci serve (per 8 porzioni):

Per la base:
  • 150 grammi di farina
  • 80 grammi di burro
  • 80 grammi di zucchero
  • un pizzico di sale
  • mezzo bicchiere di acqua
Per la crema:
  • 350 grammi di crescenza
  • 3 uova
  • 120 grammi di zucchero
  • un baccello di vaniglia per profumare
  • 50 ml di latte
  • 250 ml di panna montata
  • 75 grammi di fecola
  • un pizzico di sale
Per la decorazione
  • 100 grammi di cioccolato fondente
  • frutti rossi
  • zucchero a velo




Impastare velocemente con la punta delle dita gli ingredienti della base-biscotto, formare una palla, avvolgere con pellicola da cucina, lasciar riposare per un'ora. Poi foderare con questo impasto uno stampo da torta (28 cm) imburrato formando dei bordi abbastanza alti. Pungere il fondo con una forchetta.
Mescolare la crescenza con i tuorli, lo zucchero, il latte, la fecola e la vaniglia. Montare la panna e le chiare d'uovo a neve ferma ed incorporare con un cucchiaio al composto. livellare la crema sulla base di biscotto.
Cuocere a forno caldo, a 180 gradi per 45 minuti circa, la crema tende a gonfiare tantissimo. Quando la torta è cotta, togliere dal forno e lasciar riposare per un'ora.
Far sciogliere il cioccolato a bagnomaria, livellare nella parte centrale della torta, lasciar raffreddare. Decorare con i frutti rossi e lo zucchero a velo prima di servire.




venerdì 22 febbraio 2013

Hamburger classico in crosta


L'ho visto da qualche parte e mi è piaciuta l'idea...
Poi l'ho preparato in casa e l'idea è piaciuta anche ad altri...
Il tempo fuori si è travestito da selvaggio, il freddo fa da padrone alla giornata, i fiocchi di neve si danno alle danze. Diamoci anche noi ancora un alibi invernale.
Che possono farci un po' di calorie in più?
Quando si ferma il maltempo... a partire da lunedì...
si inizia con la dieta!
(forse...)


Cosa ci serve (per 4 persone):
  • 5 etti di macinato di vitello
  • una cipolla tritata fine
  • 2 fette di pane raffermo bagnate e strizzate
  • un uovo
  • due cucchiai di latte
  • due cucchiai di salsa di pomodoro
  • sale
  • pepe
  • un mazzetto di prezzemolo
Per la "vestizione"
  • un foglio di fasta sfoglia
  • 4 cucchiaini di senape
  • 4 cucchiaini di ketchup
  • poco sesamo

Impastiamo il macinato con il resto degli ingredienti e lo lasciamo insaporire in frigo per circa un'ora.
Ricaviamo e formiamo poi 4 hamburger grandi.
Stendiamo con il mattarello la pasta sfoglia abbastanza sottile e la dividiamo in quattro sfoglie più piccole. Mettiamo nel centro di ogni sfoglia un cucchiaino di senape e un cucchiaino di ketchup, posizioniamo di sopra il nostro hamburger e chiudiamo a pacchetto.
Spennelliamo con poco olio e spolveriamo con il sesamo. Andiamo a cuocere in forno fino a far prendere un bel colore dorato alla nostra preparazione. L'hamburger all'interno rimane morbido e succoso! 




Serviamo con insalata fresca di stagione.
Buon appetito!



mercoledì 20 febbraio 2013

Trahanòpita con formaggio feta e menta

C'era una volta una pietanza insolita e particolare, il trachanà che si preparava con cura e rigorosità in tutte le case della campagna greca.  Nel mezzo della calura estiva, alla fine del raccolto, tutte le donne giovani e vecchie facevano sposare il biondo grano dei campi benedetti dal sole con il  buon latte delle pazienti pecore e le uova fresche dal pollaio. 
Creavano così il profumato trachanà, lo stendevano poi su tavole di legno e a turno gli badavano per giorni e notti, lo coccolavano, lo ventilavano scacciando gli insetti, fino a che non si fosse asciugata bene la umile e rustica pastina, racchiusa poi in teli di lino e conservata nella dispensa per tutto l'inverno, compagna fedele della zuppa quotidiana.
Poi sono passati anni di mode e di tendenze nuove, anni spensierati e precipitosi, dai sapori artificiali e dalla pubblicità illusoria e questa pietanza, così buona, genuina e nutriente, fu dimenticata, la sua tradizione abbandonata, il suo sapore cancellato dai menù e dalle riviste glamour di cucina.
Ma per fortuna le mode passano come le influenze virali... ed è giunto il tempo in cui le tradizioni dimenticate ritornano alla luce, sperimentano nuova gloria i sapori semplici, di una volta, ritrovano il loro posto nella nostra dispensa, come non mancavano mai dalla dispensa dei nostri nonni che benedicevano con immensa gratitudine la loro terra e i suoi prodotti.
Ed eccoci qui nella nostra cucina con una deliziosa trachanòpita, una torta salata arricchita dal formaggio feta e profumata con tanta buonissima menta!



Cosa ci serve:
  • una tazza grande di trachanà
  • 2 tazze di latte
  • 300 grammi di formaggio feta
  • 3 uova
  • 2 cucchiaiate di olio
  • pepe
  • menta fresca un mazzetto
Per la sfoglia:
  • 400 grammi di farina
  • 30 ml di olio
  • 250 ml di acqua
  • poco sale
  • un cucchiaino di aceto di vino


Prepariamo l'impasto per la sfoglia mescolando alla farina tutti gli ingredienti liquidi, lavoriamo bene fino a formare una palla liscia e lasciamo riposare per circa un'ora. Facciamo scaldare il latte, vi versiamo il trachanà e lasciamo che si gonfi (ci vuole circa un'ora anche per questo procedimento). 
Dividiamo l'impasto in 4 parti e con il mattarello apriamo 4 sfoglie sottili. Le lasciamo asciugare e le stendiamo alla base del nostro tegame ungendole con poco olio.
Prepariamo il ripieno aggiungendo al trachanà (che nel frattempo si è gonfiato assorbendo il latte) il formaggio feta sbriciolato, le uova sbattute, l'olio, il pepe e la menta. Solitamente non serve il sale perché la feta è abbastanza salata, comunque si può assaggiare il ripieno ed eventualmente aggiungerne. Versiamo il ripieno sulle sfoglie ed inforniamo a 180 gradi per un'ora circa.





Con questo post partecipo al linky party del blog 



lunedì 18 febbraio 2013

biscottini casalinghi al sesamo

Latte, biscotti e coccole per una mattina di febbre e influenza...
Questi biscotti sono fantastici, si fanno in un attimo, sono semplici e buoni da inzuppare nel latte o nel caffè. Perfetti per il nostro barattolo delle meraviglie casalinghe!
Ora ci accomodiamo per bene nell'abbraccio del divano, stendiamo la copertina sulle gambe, apriamo il nostro libro e ...via con il primo biscotto!




Cosa ci serve (per circa 45 biscotti):

  • 100 grammi di burro
  • 100 grammi di zucchero
  • 100 grammi di fecola
  • 200 grammi di farina
  • 2 tuorli
  • mezzo bicchiere di latte
  • un cucchiaino di lievito
  • un cucchiaino di bicarbonato
  • vaniglia per profumare
  • sesamo per rivestire
Lavoriamo a spuma in una capiente ciotola il burro ammorbidito con lo zucchero, aggiungiamo i tuorli e la vaniglia. sciogliamo il bicarbonato nel latte e versiamo a filo nel nostro composto. Aggiungiamo a cucchiaiate le farine e il lievito. Impastiamo a mano regolando la quantità di farina di cui abbiamo bisogno, il nostro impasto finale deve essere sodo e liscio.
Modelliamo a piacere i nostri biscotti e li passiamo nel sesamo da entrambi i lati. Inforniamo a 180 gradi per 15 minuti circa.



giovedì 14 febbraio 2013

Tartufini dolcissimi come baci... per innamorati...




Cosa ci serve (per due innamorati ...molto golosi!):

  • 150 grammi di mascarpone
  • 2 cucchiai di zucchero al velo
  • 200 grammi di cioccolato fondente
  • cacao amaro in polvere

Fare una crema con il mascarpone e lo zucchero a velo, aggiungere il cioccolato sciolto a bagnomaria e lasciare riposare il composto per una mezz'oretta in frigorifero.

Formare delle palline della dimensione di una nocciola e tuffarle nel cacao amaro. Metterle nei pirottini e conservarle in frigorifero fino al momento di servire.




Grazie a Claudia per la ricetta e Buon San Valentino a tutti!!!



Con questo post partecipo al contest la Cucina Del Cuore del blog http://www.laromadelcaffe.com/

cuore 3


lunedì 11 febbraio 2013

Frittelle di baccalà con salsa di noci e aglio (skordalià)

A Carnevale ogni... fritto vale!

Nevica, nevica, ma per quanto ancora può nevicare? L'inverno giunge alla sua fine, il grande cerchio della vita si chiude e ci si prepara a ricominciarlo, daccapo, con nuova energia, con una fresca, brillante e colorata primavera.
Ora è Carnevale, tempo di confine tra fine e inizio, tra Morte e Vita.
Le anime dei tempi passati sussurrano alle orecchie dei vivi, pretendono di assaggiare pietanze succulente, di sorseggiare vini vellutati, di annusare il profumo di giovani fanciulli, di buttarsi con loro nel ballo, negli amori oppure nel dolore... Il tempo non è più tempo, tutto comincia e finisce allo stesso punto, i saggi si azzuffano, i ricchi chiedono l'elemosina, serve il padrone e ordina lo schiavo, si ride di tristezza, si piange di felicità.
Chi può resistere agli spiriti? Chi può resistere alla vita? Balli, non sai bene con chi, non sai nemmeno se sei tu a ballare.
Ridi, prendendo in giro il mondo. La tua risata scongiura il Male. Oppure no...
Tutto si mescola, il Bello e il Brutto ti guardano abbracciati dall'altra parte dello Specchio.
Chi sei? Più non lo sai.
Un Momento e l'Eternità lottano nelle tue viscere,
sei niente e sei tutto. Un grande petardo scoppia dentro e fuori di te.
Indossi la tua maschera e scendi in strada...





Cosa ci serve (per 6 persone):


  • 2 filetti grossi di baccalà sotto sale (800-1000 gr)
  • 200 gr di acqua frizzante
  • 200 gr di farina (aggiungere se serve)
  • 2 cucchiaiate di olio extravergine di oliva
  • sale (eventualmente)
  • pepe a piacere
  • olio per friggere

Andiamo a scegliere dei filetti di baccalà belli grossi perché sono più morbidi e si dissalano più facilmente. Dalla sera prima eliminiamo la pelle e tagliamo a tocchetti, lasciamo dissalare in abbondante acqua che cambieremo ogni 2-3 ore. E' necessario cambiare l'acqua diverse volte, servono circa 12-24 ore per dissalare bene i nostri filetti. Li assaggiamo e li asciughiamo con carta assorbente.
Prepariamo la pastella con la farina, l'acqua frizzante, l'olio, il pepe ed eventualmente pochissimo sale. La nostra pastella deve essere morbida e quando vi immergiamo i pezzetti di baccalà devono rimanere ben coperti. Lasciamo riposare mezz'ora in frigo.
Scaldiamo l'olio e friggiamo le nostre crocchette finché non diventano dorate. 
Serviamo con una cucchiaiata abbondante di skordalià!

Tradizionalmente in Grecia le crocchette di baccalà si servono con una meravigliosa salsa all'aglio che si chiama skordalià (skordo = aglio) e di cui esistono numerose versioni lungo il territorio greco. La più gustosa è la versione arricchita dalle noci che addolciscono il forte sapore dell'aglio, lasciando però alla salsa tutta la sua piccantezza! Una delizia!

Per la skordalià:

  • 2 spicchi di aglio
  • 2 patate medie lessate con la buccia
  • 2-3 fette di pane raffermo ammollate e strizzate
  • 1 cucchiaio di aceto di vino
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • sale
  • 100 grammi di noci

Lavoriamo nel tritatutto l'aglio con il pane, l'aceto e l'olio. Aggiungiamo le patate spelate a pezzettini. Per ultime aggiungiamo le noci e aggiustiamo di sale. La consistenza della skordalià deve essere quella di una morbida mousse. Se ci risulta più spessa, possiamo ammorbidirla con poca acqua.
Da leccare i baffi!!!






martedì 29 gennaio 2013

Torta di mandorle allo sciroppo di cioccolato

Vecchie favole in nuove avventure


Oggi ci siamo svegliati presto.
Non abbiamo bevuto il nostro latte. Ci siamo lavati con l'acqua gelata.
Non funziona lo scaldabagno senza petrolio.
A scuola certamente ci siamo andati.
Α piedi, causa sciopero.
Un pochino ci siamo stancati...
Tre chilometri e mezzo sono una certa distanza...
Poi è successa una cosa che non abbiamo capito bene e uno di noi è svenuto!
L'hanno portato in ospedale, ma come si è dimostrato in seguito,
suo padre non era assicurato perché lavorava in nero
così non lo hanno curato granché.
Gli hanno però suggerito di mangiare meglio...
Una colazione ricca e altre scenografie del genere tirate fuori da vecchie favole.
Uno o due della nostra classe hanno domandato che cos'è la colazione..
Mi pare che non leggano favole la sera...
E' arrivata una buona signora a portare una donazione alla scuola.
Ha saputo, disse, dell'incidente e pensò di
sacrificare i biscotti pomeridiani di Fido
per i bambini che svengono di fame.
Ora facciamo merenda con i biscotti per cani.
Nessuno si è lamentato per il mal di pancia.
Nemmeno per altre cose, più serie.
A lezione la maestra parlò a proposito di Giustizia Sociale.
Non fu una lezione molto comprensibile.
Forse è colpa dei tempi.





Cosa ci serve (per 12 porzioni):

  • 1 tazza di zucchero
  • 1 e 1/2 tazza di pangrattato
  • 2 e 1/2 tazza di mandorle pelate 
  • 6 uova
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 1 tazzina di cognac
  • 2 cucchiaini di lievito
Per lo sciroppo
  • 150 grammi di zucchero
  • 150 ml di acqua
  • 50 ml di latte
  • 100 grammi di cioccolato fondente

Lavoriamo bene i rossi d'uovo con lo zucchero fino ad ottenere una schiuma soffice, aggiungiamo il cognac, la cannella e le mandorle tritate abbastanza sottili. Per ultimo aggiungiamo il pangrattato e il lievito, alternativamente alle chiare d'uovo sbattute a neve fermissima.
Versiamo e livelliamo in una teglia imburrata ed inforniamo per 35 minuti circa.
Nel frattempo prepariamo lo sciroppo.
In una pentola con il fondo spesso mescoliamo lo zucchero e l'acqua e portiamo ad ebollizione, poi abbassiamo il fuoco e lasciamo bollire piano. Sciogliamo il cioccolato nel latte tiepido e aggiungiamo allo sciroppo, lasciamo addensare per una quindicina di minuti circa.
Versiamo lo sciroppo caldo sopra la torta appena sfornata e lasciamo raffreddare completamente prima di tagliare.








Tragica ispirazione dalla seguente immagine vista per caso su facebook:

(non è possibile che i cani dei ricchi vivano meglio dei figli dei poveri)