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giovedì 28 giugno 2012

Polpette di zucchine (Kolokythokeftedes)

(Κολοκυθοκεφτέδες)


I kolokythokeftedes sono dei mezè molto facili da fare, molto aromatici e morbidi, ottimi per accompagnare la birra, magari durante una partita di calcio...




Cosa ci serve:

  • 500 gr di zucchine fresche gratuggiate (circa 4 zucchine)
  • 1 cipolla tritata
  • 2 spicchi di aglio
  • 1 uovo
  • 3 cucchiaiate di yogurt bianco greco
  • 3-4 cucchiaiate di farina
  • 3-4 cucchiaiate di pangrattato
  • 200 gr di formaggio feta
  • aneto un mazzetto
  • mentuccia una manciata di foglie
  • basilico una manciata di foglie
  • sale, pepe
  • olio per friggere
Gratuggiate le zucchine, salatele e lasciatele in uno scolapasta per circa un'ora, poi strizzatele bene in modo che perdano gran parte della loro acqua. Mettete in una terrina dove lavorerete l'impasto. Nel tritatutto mettete la cipolla, l'aglio, le erbe aromatiche e un goccio di olio, azionate per circa un minuto. Verrà fuori un crema che aggiungerete alle zucchine. Aggiungete anche il resto degli ingredienti, tenendo per ultima la farina e il pangrattato che regolerete a seconda della consistenza dell'impasto che deve risultare cremoso. Fate riposare in frigo per un'ora.
Scaldate l'olio in una padella, formate le polpetta aiutandovi con due cucchiai e friggetele nell'olio caldo che deve coprirle almeno fino a metà altezza. Appoggiate su carta da cucina per far assorbire l'eccesso di olio. Servite calde, accompagnate da una salsa fresca fatta di yogurt, un pizzico di sale, mezzo cucchiaino di menta secca, un goccio d'olio e un goccio di aceto.
Buon appetito!






Con questa ricetta partecipo al contest "un paese nel cuore" della cucina di Monique
lacucinadimonique.blogspot.com



lunedì 25 giugno 2012

Yogurt Cake molto estiva!

(γιαουρτογλυκό)





Molto facile e mooolto estivo, questo dolce ha bisogno del buon yogurt greco e di tanta frutta fresca di stagione! E' leggerissimo, si mangia senza sensi di colpa. Alternativa della buona ma pesante cheesecake. Per la base ho usato le sfogliatine glassate che si trovano nel reparto pasticceria e biscotti di tutti  i supermercati, ma anche i biscotti secchi tipo "petit beurre" possono andare benissimo. E un ultimo pregio fondamentale in questo giugno caldissimo: non si deve accendere il forno!

Cosa ci serve:

  • mezzo kg di yogurt greco intero
  • 10 gr di fogli di gelatina
  • 100 grammi di zucchero
  • la scorza grattugiata di un limone
  • 2 albumi di uova freschissime
  • mezzo kg di frutta tagliata a dadini
  • una confezione di sfogliatine glassate o biscotti secchi


Mettete in ammollo le foglie di gelatina, strizzatele quando si sono ammorbidite, mettetele in un pentolino e aggiungete una tazzina da caffè di acqua. Scaldate a fuoco basso, mescolando continuamente per far sciogliere completamente la gelatina.
Versate la gelatina sciolta in un contenitore, versate lo yogurt e mescolate bene con una frusta. Aggiungete la scorza di limone e la frutta tagliata a dadini. In un contenitore separato montate a neve gli albumi con lo zucchero. Aggiungete gli albumi al composto dello yogurt e mettete il contenitore in  frigo.
Stendete i biscotti o le sfogliatine sul fondo di una teglia con l'apertura a cerniera, badando di coprire bene e di non lasciare buchi.
Versateci sopra la crema di yogurt quando ha cominciato a solidificarsi. Livellate e riponete in frigo per 3-4 ore.
Decorate con frutta fresca a piacere prima di servire.
Buono, buono, buono!







PS: Belle parole

Ho una poesia che ha accompagnato tutte le mie estati da quando ero bambina. Ε' il "sogno di un pomeriggio di mezza estate di Yiannis Ritsos e vi offro qui sotto le sue ultime righe...

"Una volta studiavamo i nostri libri, facevamo la nostra preghiera e dicevamo che due più due fa quattro. Ora, due fiori più due raggi non fanno quattro, fanno la nostra anima. E una rosa più una farfalla, non fanno due, fanno un Dio. E un Dio fa tutto. Allora, la nostra anima più l'anima di Dio quanto fa? Il maestro non lo sa. Noi lo sappiamo che fa: uno. Lo abbiamo letto oggi nel libro aperto del sole, oggi che abbiamo dimenticato tutti i libri." 

Yiannis Ritsos - Sogno di un pomeriggio di mezza estate


Con questa ricetta partecipo al contest"UN'ESTATE DOLCE DOLCE" di
http://blog.giallozafferano.it/zuccheroespezie/unestate-dolce-dolce/






domenica 24 giugno 2012

Polipo all'aceto

(χταπόδι ξυδάτο)
E' un classico della cucina greca, in Italia potremmo definirlo un antipasto, oppure un secondo. In Grecia invece ha tutto un altro senso...
Immaginate una spiaggia con acque cristalline, i pini che arrivano sugli scogli fin quasi dentro l'acqua, la brezza clemente del tardo pomeriggio dopo il sole cocente di una mattina di luglio, una terrazza sopra il mare e il pergolato di vigna sopra la terrazza. Immaginatevi seduti lì sotto la pergola, con un bicchiere di ouzo ghiacciato in mano a sorseggiare lentamente riposando gli occhi sull'immenso blu...





Questo sarebbe già un sogno irresistibile, ma per un greco manca ancora qualcosa... Manca un mezè!
Il mezè è un piccolo piatto di assaggio di una pietanza che accompagna una bevanda alcolica, di solito l'ouzo oppure il tsipouro (grappa), ma anche il vino o la birra.Il termine mezè viene dal persiano "mazè" che significa sapore, gusto, condimento. I mezè sono comuni nella tradizione culinaria di tutti i territori che sono appartenuti un tempo all'impero ottomano. Vengono serviti solitamente in piatti piccoli perché non servono a saziare, ma ad accompagnare la bevanda.

In tutta la Grecia, continentale e insulare, esiste un tipo di ristorantini particolare che si chiama "mezedopoleio", il posto dove si servono i mezè.





Il polipo all'aceto è un classico dei mezè estivi, profumatissimo grazie agli aromi mediterranei che lo compongono e alla lunga marinatura.







Cosa ci serve:
  • un polipo grande (circa 1 kg)
  • 3 foglie di alloro
  • 1/2 tazza di aceto
  • un cucchiaino di grani di pepe nero
  • un cucchiaino di grani di bachari

Per la marinata:
  • 1/3 tazza di aceto
  • 1/2 cucchiaino di timo
  • 1/2 cucchiaino di origano
  • 2 spicchi di aglio trittati
  • 2 peperoni piccoli tagliati a strisce
  • pepe macinato
  • sale se serve
  • olio extravergine di oliva

Per servire:
  • prezzemolo fresco tritato

Lavate bene il polipo , togliete gli occhi e il dente. Scolatelo per 10 minuti. Mettete in una pentola con le foglie di alloro, 1/2 tazza di aceto, 3 foglie di alloro, i grani di pepe e di bachari leggermente schiacciati e lasciate bollire per circa un'ora finché il polipo non si ammorbidisce. Non aggiungete acqua, lasciatelo cuocere con i suoi liquidi.
Togliete dal fuoco, lasciate raffreddare e tagliate il polipo a pezzi. Mettete in una terrina con gli aromi della marinata, assaggiate il polipo e aggiungete sale se serve (di solito non serve). Condite con l'olio e lasciate marinare il frigo per almeno 24 ore
Prima di servire togliete dal frigo circa 20 minuti prima, in modo che l'olio, che in frigo tende a solidificarsi, possa tornare liquido. Servite con una generosa manciata di prezzemolo fresco tritato.
E... bevete con moderazione...


Idea buffet!

Tagliate a pezzettini più piccoli e servite su fettine di pane. Condite con il sughetto della marinata e dell'olio extravergine di oliva.






Con questa ricetta partecipo al contest "Un insolito compleanno con Wald" di Ely


lunedì 18 giugno 2012

Pomodori e Peperoni Ripieni

(Γεμιστά)
Quando, di ritorno da scuola, mia mamma aveva cucinato i ripieni, io lo sapevo appena svoltavo l'angolo della strada molto prima di arrivare a casa. Il profumo dei ripieni è inconfondibile, inebriante e magicamente ti invita a una tavola estiva, informale, colorata e tradizionale.
Vi consiglio di cucinarli il giorno prima, così i sapori e i profumi hanno il tempo di maturare e di legarsi tra loro.





Cosa ci serve (per 4 persone):

  • 4 pomodori maturi ma sodi
  • 4 peperoni verdi (dimensione media)
  • 4 patate tagliate a spicchi
  • 1 cipolla
  • 1 e 1/2 tazza di riso che non scuoce
  • un mazzetto di mentuccia
  • un mazzetto di prezzemolo
  • 50 grammi di pinoli
  • 50 grammi di uvetta
  • sale, pepe, zucchero
  • olio (circa 100 ml)
  • 4-5 cucchiaiate di passata di pomodoro

Prima di tutto scegliete la teglia che deve contenere i ripieni, devono stare abbastanza vicini tra loro e "in piedi". Tagliate le calotte ai pomodori mantenendole (ci serviranno per ricoprire dopo il ripieno). Svuotate bene la polpa dei pomodori, salateli e aggiungete anche un pizzico di zucchero al loro interno. Tagliate le calotte dei peperoni, togliete tutti i semini bianchi. Salate leggermente anche i peperoni.
Sminuzzate la cipolla e fatela appassire per 5 minuti nell'olio a fuoco basso. Aggiungete il riso e fatelo insaporire insieme alla cipolla mantenendo sempre basso il fuoco. Gratuggiate la polpa dei pomodori e aggiungetela al riso. Profumate con il prezzemolo e la mentuccia tritati. Per ultimi aggiungete le uvette e i pinoli. Salate e pepate. Portate il riso quasi a metà cottura aggiungendo un po' di acqua se necessario. 
Riempite i pomodori e i peperoni fino a 3/4, il riso deve avere un po' di spazio per gonfiarsi ulteriormente in forno. Se vi avanza un po di riso spargetelo tra le verdure e infilatevi gli spicchi di patate. 
Coprite con le calotte, versatevi sopra un po di passata di pomodoro, del pangrattato e un po' di olio in questo ordine. Aggiungete nel tegame anche 50 ml di acqua.
Infornate a 180 gradi per circa un'ora e mezza, devono cuocere lentamente. Nei forni ventilati probabilmente servirà un po' più acqua. Quando togliete dal forno, anche se il profumo è irresistibile, NON MANGIATELI!!! 
Lasciate riposare per almeno un'ora (meglio 2...). Servite accompagnati da formaggio feta.
Buon appetito! 
Sarà un successo sicuramente!



Liquore all'amarena

(Βύσσινο Λικέρ)
Stagione di ciliege e di amarene, sono nel massimo del loro sapore e il prezzo finalmente scende a livelli accettabili... Come si fa a non approfittarne?



Cosa ci serve:


  • 1 kg di amarene
  • 1 kg di zucchero
  • 1 lt di cognac
  • 1 stecca di cannella
  • 2-3 chiodi di garofano
Snocciolate le amarene e mettetele in un grande contenitore di vetro trasparente insieme allo zucchero. Chiudete ermeticamente. Lasciate il contenitore al sole  per 25 giorni girandolo di tanto in tanto. Al 25o giorno aggiungete al composto il cognac e lasciate al sole per altri 20 giorni. 
Alla fine di questo procedimento filtrate il liquore ottenuto e conservate le amarene! Sono ottime ricoperte di cioccolato! Conservate il liquore in una bottiglia di vetro ben chiusa.


P.S: La paura e la rabbia

Con ansia e molte aspettative abbiamo passato il pomeriggio e la serata di ieri a seguire i risultati e i dibattiti collegati alla giornata di elezioni in Grecia. La scelta era difficilissima, da questa dipende il futuro del nostro paese, di noi e dei nostri figli. Chi votare, il vecchio partito della corruzione, ma anche della sicurezza della permanenza nell'euro e degli aiuti economici europei, oppure il nuovo partito, portatore di speranza e di cambiamento ma con il rischio del ritorno alla dracma e l'isolamento dall'Europa?
Il popolo è sovrano e il popolo ha scelto di consegnare l'incarico di governo ai conservatori, la paura del nuovo e dell'ignoto ha vinto sulla rabbia contro la corruzione e le misure di austerità applicate agli strati sociali più bassi.
Abbiamo ricevuto i complimenti della Germania e degli Stati Uniti, le borse sospirano di sollievo da Tokio fino a New York, tutti sono contenti, sembra arrivata una nuova era...
Ma cos'è cambiato veramente?
Questa mattina una madre 35enne è stata arrestata in un quartiere di Atene perché rubava cibo dagli scaffali di un supermercato; non aveva più niente da dare da mangiare ai suoi figli. Sconvolti dalla sua storia i poliziotti che l'hanno arrestata...
Sempre oggi un (altro) anziano di 82 anni ha perso la vita dopo l'aggressione in casa sua da parte di rapinatori che hanno ferito lui e la moglie per rubare i pochi soldi e qualche gioiello che tenevano in casa...
Nel comune di Pireo 314 studenti delle elementari sono stati inseriti in un programma di distribuzione gratuita quotidiana di un pasto perché svenivano a scuola durante le lezioni causa scarsa alimentazione...
Con un anticipo di 5 giorni Wolfgang Schaeuble, ministro delle finanze tedesco, ha dichiarato che semplicemente queste elezioni greche avrebbero "normalizzato" la situazione politica in modo che la "TROICA" potesse tranquillamente fare il suo ritorno a controllare i conti pubblici greci che continuano a non quadrare, esattamente come 3 mesi oppure 4 giorni fa.
Dopodichè annuncerà che c'è bisogno di ulteriori misure di austerità, di abbassamento dello stipendio minimo, di tagli alle pensioni, di rigore, di pagare i debiti della Grecia con il mondo, ecc, ecc, ecc. Almeno adesso si sono rassicurati sul chi ci sarà ad aprirli la porta... Ecco cos'è cambiato.
Ci attendono tempi duri...



venerdì 15 giugno 2012

Insalata greca (choriatiki)

(χωριάτικη)
che poi significa paesana. E' l'insalata tradizionale greca, non manca mai dalla tavola estiva quando le verdure che la compongono sono gustose e croccanti.


Cosa ci serve (per 4 persone):

  • 4 pomodori rossi maturi ma sodi
  • 2 cetrioli
  • una cipolla dorata
  • olive nere
  • 200 grammi di feta
  • olio extravergine di oliva
  • sale
  • origano

Tagliate i pomodori e i cetrioli a pezzettini, affettate finemente la cipolla. Tagliate la feta a dadini. Componete il piatto salando le verdure. Condite con l'olio e profumate con l'origano. Per la cena di stasera l'ho servita nei bicchieri, in porzioni individuali. Nella tavola greca invece l'insalata è un piatto comune, da condividere tra tutti i commensali e si mette solitamente nel centro della tavola.




P.S. Il prezzo dell'euro
Condivido questa vignetta che compara:

  • lo stipendio base
  • il prezzo della benzina al litro
  • il prezzo del diesel da riscaldamento
  • il prezzo di una tyropita (sfogliata con formaggio)
nella Grecia del 1999 e nella Grecia di oggi.



giovedì 7 giugno 2012

Spanakopita (Torta di spinaci)

Σπανακόπιτα

Cosa ci serve:
Per l'impasto:
  • 1/2 chilo di farina "0"
  • 1 cucchiaino di sale
  • 3 cucchiai di aceto
  • 1 tazzina da caffè di olio extravergine d'oliva
  • 1 bicchiere di acqua
Per il ripieno:
  • 1 chilo di spinaci
  • 3 uova
  • 1/2 chilo di formaggio feta
  • 4-5 cipollotti
  • un mazzetto di aneto
  • 2-3 cucchiaiate di yogurt
  • una tazzina da caffè di olio
  • sale-pepe
Preparate l'impasto facendo attenzione di amalgamare bene gli ingredienti. create una palla liscia, copritela con un canovaccio e lasciatela riposare per mezz'ora in frigo.
Mondate e lavate gli spinaci, fateli appassire nell'olio insieme ai cipollotti tagliati a rondelle. Sbattete le uova, sbriciolate la feta, tritate l'aneto.Lasciate intiepidire gli spinaci, poi mescolate tutti insieme gli ingredienti del ripieno. Aggiustate di sale, se necessario.
Togliete l'impasto dal frigo, tagliatelo a metà e stendetelo in due sfoglie di egual misura. Stendete una sfoglia in una teglia oleata, farcite con il ripieno e coprite con la seconda sfoglia. Sigillate bene, oleate la superficie con poco olio, cospargete a piacere con dei semi di sesamo tostati. Infornate e cuocete per 30 minuti a 180°C.


Croissant salati agli spinaci

Idea buffet veloce da fare con un rotolo di pasta sfoglia del banco frigo e il ripieno della spanakopita.

Tagliate a spicchi la pasta sfoglia, farcite con un cucchiaino di ripieno e ripiegate per formare i croissant. Cuocete a 180°C per 15 minuti finchè non diventano dorati.









P.S. La crisi economica può essere letale?

Voglio ricordare la drammatica situazione di molte persone in Grecia, gravemente ammalate di cancro o sclerosi multipla, che negli ultimi mesi si vedono costrette ad interrompere le loro terapie causa la crisi economica che affronta il paese. Industrie farmaceutiche nazionali non ce ne sono, i debiti ellenici con le grosse industrie farmaceutiche estere sono importanti (si parla di due miliardi di euro) e molte di queste hanno interrotto il rifornimento degli ospedali di farmaci.
Non parliamo di aspirine. I chemioterapici e gli interferoni sono farmaci costosissimi. Per di più è assolutamente importante eseguire le terapie tempestivamente. La situazione è disperata: ho letto di persone che chiedono prestiti su prestiti da amici e parenti per potersi pagare i farmaci personalmente, ho letto di persone che cercano di vendere la casa per assicurare la terapia al loro famigliare.
Pare che si sia raggiunto un accordo temporaneo tra il ministero della sanità e alcune industrie farmaceutiche per il rifornimento di farmaci ad alto costo. Questo accordo durerà per un mese. E dopo cosa succederà?

mercoledì 6 giugno 2012

Karydopita (Torta di noci)

(Καρυδόπιτα)

Un dolce orgogliosamente greco che lascia in bocca il sapore di un bacio al miele...


Cosa ci serve:

  • 3 tazze da tè di noci tritate
  • 1e1/2 tazza da tè di pangrattato
  • 4 uova
  • 3/4 di una tazza da tè di zucchero
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 1/2 razza di burro
  • 1 tazzina da caffè di cognac
  • 2 cucchiaini di lievito per dolci
Per lo sciroppo
  • 3 tazze di acqua
  • 3 tazze di zucchero
  • 1 pezzo di cannella
  • la scorza di un limone

Lavorate il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa. Aggiungete le uova uno alla volta, successivamente il cognac e la cannella, continuando a lavorare con la frusta o con lo sbattitore elettrico. Procedete con il pangrattato, il lievito e per ultime le noci. Stendete bene l'impasto così ottenuto in una teglia imburrata. Cuocete a 180°C per 35 minuti circa.
Nel frattempo preparate lo sciroppo, portatelo ad ebollizione e lasciate addensarsi a fuoco basso per circa 20 minuti. Fate la prova della goccia sul piattino, deve avere la consistenza del miele. Versate sulla karydopita ancora calda e lasciate riposare per almeno un'ora prima di tagliare. 
Potete servire semplicemente così oppure alla maniera greca: accompagnare con una pallina di gelato alla vaniglia o alla masticha.
Questa è la mia preferita!


P.S. La reputazione di un paese è un cosa seria

Il nome della Grecia negli ultimi tempi sta subendo una accurata e sistematica diffamazione. I media soprattutto ma anche alcuni esponenti politici dell'Europa del nord usano per definire i greci una serie di stereotipi a dir poco offensivi e per di più assolutamente lontani dalla realtà.
Dicono che siamo pigri, fannulloni, bancarottieri, certamente non degni della fiducia dei popoli nobili dell'Europa Settentrionale. Che non paghiamo le tasse, che andiamo in pensione giovanissimi, che percepiamo stipendi enormi rispetto al resto dell'Europa. Secondo la favola servita rivisitata da questi signori, noi siamo le allegre ed irresponsabili cicale, che cantano al sole, mentre le bionde formiche accumulano provviste per l'inverno...
Non sono io l'esperta che tira fuori le statistiche europee che dimostrano l'esatto contrario dei suddetti luoghi comuni. Voglio solo raccontare come mi vedo e come vedo io i greci che conosco. Da bambini noi abbiamo studiato tantissimo, abbiamo imparato almeno due lingue straniere quasi obbligatoriamente. Abbiamo passato gli anni delle superiori a non uscire mai di casa, a non fare mai vacanze, per prepararci agli esami per l'università.
La maggior parte delle persone che conosco lavora dalle 10 alle 14 ore al giorno, i contratti sono tutti a forfait, a nessuno vengono pagati straordinari. In vacanza si va (si andava fino a due anni fa...) per una settimana in appartamento in qualche isola. Per il resto delle ferie si va un po' avanti e indietro al mare, o dai parenti per risparmiare, per poter pagare il mutuo o la rata della macchina, oppure la badante della nonna.
E' vero che la spesa pubblica è altissima, che manteniamo un esercito enorme. E' vero, c'è un'alta incidenza di corruzione nelle fila dei nostri politici, è verissimo che c'è il clientelismo e siamo noi gli unici a soffrirne. E' vero non abbiamo grandi produzioni, non abbiamo industrie, non abbiamo altro da esportare che prodotti agricoli.
Gli errori degli ultimi 40 anni sono stati tanti. Ma siamo noi i primi che vogliono correggere questi errori. Siamo noi per primi che vogliamo che cambino le cose nella politica, nella sanità, nella pubblica Amministrazione.
Saremo felici di poter partecipare con i nostri meriti a un concorso per un posto di lavoro, invece di dover chiedere un piacere al parlamentare di turno in cambio dei voti dell'intera famiglia.
Saremo sollevati di poterci curare in un ospedale pubblico correttamente rifornito, senza dover distribuire bustarelle a medici, infermieri e persino ai portantini. Saremo più liberi se eliminiamo la burocrazia e la timbrocrazia (l'assurdità che il timbro appartiene all'impiegato che lo usa; se l'impiegato è in ospedale per farsi operare l'ernia, devi aspettare un mese che torni per poter avere il timbro che ti serve...)
Saremo fieri ed entusiasti a fare la raccolta differenziata se siamo sicuri che i nostri rifiuti differenziati vengono correttamente recuperati in apposite strutture e non gettati indistintamente nella discarica per far ottenere al sindaco di turno i fondi europei come tangente personale.
E questa è la mentalità che vogliamo cambiare. Ma ci sono delle cose che non vogliamo cambiare per nessuna ragione al mondo.
Quando finiamo il lavoro vogliamo continuare ad andare a prendere il caffè al bar sul lungomare e fermarci a fare chiacchere con gli amici per tre ore.
Al nostro matrimonio vogliamo invitare 600 persone (sì abbiamo 600 tra amici e parenti che vengono volentieri al nostro matrimonio!) e con piacere offriamo loro una festa principesca.
Quando c'è il terremoto con naturalezza ospitiamo 15 parenti in difficoltà e per un intero mese, magari a dormire sui materassi accostati a terra. E ci va bene così.
Non ci sembra strano che i nostri nonni camminano lentamente brandendo il coboloi, oppure che vanno al kafeneio per una partita di tavli, mentre con la coda dell'occhio badano al nipotino che gioca lì a due passi.
E siamo fieri delle nostre nonne che all'alba stendono la sfoglia per una pita e al tramonto escono tutte insieme sul muretto a far cantare le dita sui merletti e le lingue sui fatti del paese.
Devono per forza diventare come le nonne proteinizzate del Nord che fanno jogging, corrono al corso di salsa, vanno al club con le amiche, partono per la vacanza in Tailandia e non hanno tempo da passare coi nipotini?
Nessuno vorrebbe mai cambiare la nostra musica, un miscuglio di oriente e occidente, i nostri balli in cerchio, espressioni di amicizia e compartecipazione, di antichi riti e usanze, oppure sensuali ed appassionati come il tsifteteli, o ancora carichi di significati e tradizioni come il tsamiko e il zeibekiko.
E chi oserebbe mai cambiare la nostra leggendaria ospitalità che non fa distinzioni tra festa e quotidianità, tra amici e stranieri, parenti ed estranei.
Questo non vogliamo cambiare, il nostro modo di essere Greci. Vogliamo continuare a ridere, a parlare ad alta voce, a protestare con vigore, ad amare con passione, a salutarci con abbracci e baci invece che con la stretta di mano, ad avere compassione, ad essere orgogliosi del nostro passato, tranquilli del presente e ad avere speranza per il futuro.
Noi non siamo cicale. Ma non vogliamo nemmeno diventare formiche bionde e accigliate e depresse. Vogliamo essere formiche brune, allegre, emotive e mediterranee come lo siamo sempre stati.Siamo fieri che da noi il mare è di un azzurro che più azzurro non si può. Che il sole splende per così tanti giorni all'anno. Che i nostri vini sono inebrianti e che i nostri dolci lasciano in bocca il sapore di un bacio al miele.

Per informazioni ed inspirazione ho letto:

venerdì 1 giugno 2012

Scarpette di melanzane

(Melitzanes papoutsakia)

Il sole ha una potenza straordinaria. Splende e ti mette di buon umore. Scalda e porta la temperatura a 20 °C in dicembre e puoi spegnere il riscaldamento e risparmiare sulla bolletta.
Fa brillare i fiori rosa della bouganville contro il bianco della parete dipinta di calce fresca per la festa del paese. il sole solletica le piccole piantine di melanzana negli orti, le delizia e le fa crescere, fa maturare i loro frutti, carichi di sapore e di carattere speziato. Provate ad assaggiare le melanzane della Grecia, della Sicilia e di tutto il sud Italia, del Marocco e dell'Egitto, della Turchia e della Palestina, insomma di tutti i paesi benedetti dalle acque cristalline del Mar Mediterraneo e sentirete questa potenza del sole.
Eccomi nell'orto della mamma che le raccolgo per voi e vi preparo un piatto carico e sugoso, sensuale e scherzoso, adulto ed insieme bambino, un piatto della domenica greca.


Cosa ci serve (per 4 persone):

  • 4 melanzane globose
  • 300 grammi di macinato misto di agnello e vitello
  • 1 cipolla
  • 1 spicchio di aglio
  • sale, pepe, 
  • 10 bacche di bachari* (pepe garofanato)
  • 4 pomodori maturi grattugiati
  •  mezzo litro di latte
  • 6 cucchiai di farina
  • 100 grammi di burro
  • noce moscata
  • kefalotyri grattugiato
Lavate, asciugate e tagliate a metà le melanzane, Togliete gran parte del loro interno spugnoso in modo da formare delle "scarpette". Friggetele in olio extravergine di oliva.
Fate appassire in olio extravergine di oliva la cipolla, l'aglio e l'interno delle melanzane tritate. Aggiungete il macinato e fatelo insaporire bene insieme alle verdure (circa 10 minuti) sempre a fuoco basso. Sfumate con mezzo bicchiere di vino rosso, insaporite con il pepe, il sale e le bacche di bachari. Aggiungete il pomodoro e lasciate cuocere lentamente per almeno un'ora.
Nel frattempo preparate la besciamella che per questa ricetta deve essere molto densa. Scaldate il burro e versatevi la farina setacciata. Lavorate la crema con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una roux biondo-scura. Versatevi il latte scaldato mescolando continuamente. Aggiungete il sale, il pepe e la noce moscata. 
Assemblate le scarpette: Riempite le melanzane fritte con il ragù di macinato e spalmatevi sopra la besciamella. Completate con un po' di kefalotyri (oppure un po' di parmigiano) grattugiato. Infornate per 20 minuti a 200 gradi. 

*Bachari: è il nome comune greco per le bacche essicate della pianta aromatica pimenta dioica, chiamata anche pepe giamaicano o pepe garofanato.