(Σουτζουκάκια Σμυρνέικα)
I soutzoukakia sono delle polpettine oblunghe aromatizzate al cumino e alla cannella cotte in una salsa di pomodoro e aglio. L'origine del termine soutzoukakia viene dalla parola turca "sucuk" che significa salsicciotto e richiama la forma di queste polpettine. Il piatto viene cucinato con diverse varianti più o meno in tutta l'area balcanica, ma raggiunge il suo massimo splendore nelle cucine rinomate delle città dell'Asia Minore.
Smyrne, la più nota tra tutte, la prima delle otto città antiche che si contendono la nascita del leggendario poeta Omero, Smirne l'infedele, chiamata così dagli ottomani per l'alta percentuale dei non musulmani residenti nella città, multietnica, multiconfessionale e poliglotta. Importante scalo commerciale, snodo fra le piste carovaniere dell'Asia e le rotte mediterranee.
L'impero ottomano, uscito sconfitto dalla prima guerra mondiale, cedette Smirne alla Grecia col trattato di Sèrves (1920). Nei primi decenni del Novecento Smirne contava 250.000 abitanti, due terzi dei quali greci. Venne riconquistata dall'esercito turco repubblicano nel 1922 e devastata da un catastrofico incendio che distrusse gran parte della città vecchia; durante l'incendio, tra devastazioni e saccheggi, le popolazioni cristiane, principalmente quelle greca e armena, in parte massacrate, si imbarcavano sulle navi in porto trovando poi rifugio in Grecia.
I profughi dell'Asia Minore hanno arricchito la cucina ellenica di ricette e spezie che con il corso dei decenni si sono propagate in tutti gli angoli del paese.
Cosa ci serve (per 8 persone):
Per le polpettine:
I soutzoukakia sono delle polpettine oblunghe aromatizzate al cumino e alla cannella cotte in una salsa di pomodoro e aglio. L'origine del termine soutzoukakia viene dalla parola turca "sucuk" che significa salsicciotto e richiama la forma di queste polpettine. Il piatto viene cucinato con diverse varianti più o meno in tutta l'area balcanica, ma raggiunge il suo massimo splendore nelle cucine rinomate delle città dell'Asia Minore.
Smyrne, la più nota tra tutte, la prima delle otto città antiche che si contendono la nascita del leggendario poeta Omero, Smirne l'infedele, chiamata così dagli ottomani per l'alta percentuale dei non musulmani residenti nella città, multietnica, multiconfessionale e poliglotta. Importante scalo commerciale, snodo fra le piste carovaniere dell'Asia e le rotte mediterranee.
L'impero ottomano, uscito sconfitto dalla prima guerra mondiale, cedette Smirne alla Grecia col trattato di Sèrves (1920). Nei primi decenni del Novecento Smirne contava 250.000 abitanti, due terzi dei quali greci. Venne riconquistata dall'esercito turco repubblicano nel 1922 e devastata da un catastrofico incendio che distrusse gran parte della città vecchia; durante l'incendio, tra devastazioni e saccheggi, le popolazioni cristiane, principalmente quelle greca e armena, in parte massacrate, si imbarcavano sulle navi in porto trovando poi rifugio in Grecia.
I profughi dell'Asia Minore hanno arricchito la cucina ellenica di ricette e spezie che con il corso dei decenni si sono propagate in tutti gli angoli del paese.
Cosa ci serve (per 8 persone):
Per le polpettine:
- 700 grammi di macinato misto (agnello-vitello)
- 2 cipolle piccole tritate
- 3-4 fette di pane raffermo bagnato e strizzato
- un mazzetto di prezzemolo tritato
- 1 cucchiaio di aceto
- 1 cucchiaino di cumino macinato al momento
- 1 cucchiaino di zucchero
- 1/2 cucchiaino di cannella
- sale e pepe a piacere
- olio per friggere
Per la salsa:
- 4 grossi pomodori maturi grattugiati
- 2 spicchi di aglio schiacciati
- 1/2 cucchiaino di cumino
- mezzo bicchiere di vino
- un cucchiaino di miele
- sale e pepe
Mescolate il macinato con la cipolla, l'uovo, il pane raffermo e gli odori, lavorate bene gli ingredienti che si devono amalgamare a formare un impasto omogeneo. Lasciate riprendere in frigo per mezz'ora. Formate poi le polpette dandogli una forma oblunga e friggetele in olio extravergine di oliva, finché non diventano dorate. Scolate l'eccesso di olio.
Separatamente preparate la salsa: scaldate l'olio insieme all'aglio e il cumino così rilasciano bene i loro profumi, poi l'aglio lo potete togliere o lasciare a piacere. Versate il vino e lasciate che evapori l'alcool, aggiungete la passata di pomodoro e il miele, il pepe e aggiustate di sale. Fate cuocere a fuoco basso per 10 minuti, poi immergetevi le polpette e lasciate cuocere per circa mezz'ora - 40 minuti. Deve evaporare tutta l'acqua e le polpette devono rimanere con la loro salsa densa.
I soutzoukakia si servono tradizionalmente con il riso in bianco o con il purè di patate, ma anche le patate fritte possono andare benissimo!
Mentre cucino, la mia casa si riempie del profumo della cannella e del cumino e nella mia testa ritornano i romanzi dell'infanzia e dell'adolescenza, vi consiglio di leggerli:
"Loxandra" di Maria Iordanidou, edizioni Rizzoli
"Le streghe di Smirne" di Mara Meimaridi, edizioni e/o
Buone!!!!!
RispondiEliminaA Smirne nel 1922 c'era anche una numerosissima comunità italiana che contava oltre 20.000 persone. Ma la storia della Catastrofe è poco conosciuta in Italia.
RispondiEliminaInnteresting read
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